WWE: Seth Rollins spiega il perchè dell'heat nella vita reale verso CM Punk

Seth Rollins ha recentemente parlato con Chris Van Vliet ad 'Insight' e...

Seth Rollins ha recentemente parlato con Chris Van Vliet ad "Insight" e ha discusso le origini del suo heat nella vita reale con CM Punk, notando che l'animosità è iniziata dopo che Punk ha lasciato la WWE e sembrava aspettarsi che anche i suoi amici se ne andassero.

Ecco quello che ha detto in merito:

"Occasionalmente mi chiedevano di lui nel corso degli anni e vedevo alcune cose sfuggire, ma la maggior parte delle volte non ho mai voluto riconoscere la sua esistenza perché è stato un cancro per la mia carriera per molti anni mentre era via. Intenzionale. Era un parassita. Voleva solo, semplicemente, sparare a me, o alla compagnia, ci stava provando. Non ho mai voluto dargli credito perché lo vedevo come un troll. Non volevo riconoscere queste cose perché poi sembra che contino, e non è così, ma mi ha infastidito internamente, perché ci stavamo provando. Se ne va nel 2014 credo. Ci davamo da fare. Stavamo facendo del nostro meglio, ma ci buttava spazzatura un sacco di volte, e stavamo facendo del nostro meglio, e lui era in una posizione in cui aveva fatto un sacco di soldi e si limitava a buttarsi dentro ed andarsene, e non c'era un'alternativa. L'AEW non esisteva all'epoca, non c'era nessun altro posto dove andare, cosa avremmo fatto? Fare le valigie e andarcene perché i sentimenti di CM Punk erano feriti? Perché era quello che voleva dai ragazzi. Non voleva che le persone che erano suoi amici restassero e lavorassero per la compagnia perché pensava che fosse una specie di tradimento nei suoi confronti ed io ero tipo amico, questo è il lavoro dei miei sogni ed è così che mi guadagno da vivere. Sto cercando di arrivare al tuo livello. Non ho il lusso di mollare e basta. Non posso semplicemente andare da nessun'altra parte e farmi pagare così tanto. Non lavorerò nemmeno io finché non avrò 60 anni. È stata una delle cose più egoistiche che abbia mai visto da parte di un essere umano, andarsene in quel modo, aspettarsi che gli altri lo seguissero e poi criticare il posto da lontano quando non voleva nemmeno spiegare ai suoi amici perché era così restio a continuare quell'amicizia. Non ho mai ricevuto una risposta da lui.

Io e lui eravamo amici fino a quando non se n'è andato. Avevamo un rapporto mentore-allievo. Ero molto più giovane, quindi non ho insistito, gli ho mandato qualche messaggio e l'ho chiamato dopo che se n'è andato, ma non mi sentivo abbastanza a mio agio con lui per dire, eravamo pari, ma lui era qui e io ero qui, non volevo forzare quella situazione e dopo un pò ho lasciato perdere. Ed anche nel corso degli anni, l'ho contattato un paio di volte per cercare di coinvolgerlo e per vedere se era interessato a tornare, e niente, nessuna risposta, tranne quando ne aveva la possibilità, diceva più stronzate che poteva".

Sezione:

News