WWE: Seth Rollins spiega il perchè dell'heat nella vita reale verso CM Punk
Seth Rollins ha recentemente parlato con Chris Van Vliet ad 'Insight' e...
A cura di: Broken Kurt - Pubblicato il: 2025-01-10 02:32:00 - © All rights reserved
Seth Rollins ha recentemente parlato con Chris Van Vliet ad "Insight" e ha discusso le origini del suo heat nella vita reale con CM Punk, notando che l'animosità è iniziata dopo che Punk ha lasciato la WWE e sembrava aspettarsi che anche i suoi amici se ne andassero.
Ecco quello che ha detto in merito:
"Occasionalmente mi chiedevano di lui nel corso degli anni e vedevo alcune cose sfuggire, ma la maggior parte delle volte non ho mai voluto riconoscere la sua esistenza perché è stato un cancro per la mia carriera per molti anni mentre era via. Intenzionale. Era un parassita. Voleva solo, semplicemente, sparare a me, o alla compagnia, ci stava provando. Non ho mai voluto dargli credito perché lo vedevo come un troll. Non volevo riconoscere queste cose perché poi sembra che contino, e non è così, ma mi ha infastidito internamente, perché ci stavamo provando. Se ne va nel 2014 credo. Ci davamo da fare. Stavamo facendo del nostro meglio, ma ci buttava spazzatura un sacco di volte, e stavamo facendo del nostro meglio, e lui era in una posizione in cui aveva fatto un sacco di soldi e si limitava a buttarsi dentro ed andarsene, e non c'era un'alternativa. L'AEW non esisteva all'epoca, non c'era nessun altro posto dove andare, cosa avremmo fatto? Fare le valigie e andarcene perché i sentimenti di CM Punk erano feriti? Perché era quello che voleva dai ragazzi. Non voleva che le persone che erano suoi amici restassero e lavorassero per la compagnia perché pensava che fosse una specie di tradimento nei suoi confronti ed io ero tipo amico, questo è il lavoro dei miei sogni ed è così che mi guadagno da vivere. Sto cercando di arrivare al tuo livello. Non ho il lusso di mollare e basta. Non posso semplicemente andare da nessun'altra parte e farmi pagare così tanto. Non lavorerò nemmeno io finché non avrò 60 anni. È stata una delle cose più egoistiche che abbia mai visto da parte di un essere umano, andarsene in quel modo, aspettarsi che gli altri lo seguissero e poi criticare il posto da lontano quando non voleva nemmeno spiegare ai suoi amici perché era così restio a continuare quell'amicizia. Non ho mai ricevuto una risposta da lui.
Io e lui eravamo amici fino a quando non se n'è andato. Avevamo un rapporto mentore-allievo. Ero molto più giovane, quindi non ho insistito, gli ho mandato qualche messaggio e l'ho chiamato dopo che se n'è andato, ma non mi sentivo abbastanza a mio agio con lui per dire, eravamo pari, ma lui era qui e io ero qui, non volevo forzare quella situazione e dopo un pò ho lasciato perdere. Ed anche nel corso degli anni, l'ho contattato un paio di volte per cercare di coinvolgerlo e per vedere se era interessato a tornare, e niente, nessuna risposta, tranne quando ne aveva la possibilità, diceva più stronzate che poteva".
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